Marco
2006-09-21 18:25:33 UTC
Il mio problema è complesso, in quanto provo un malessere che coinvolge
aspetti marcatamente "psicologici", ma non esclude una componente
"organica". Spero che qualcuno abbia la pazienza di leggere il mio post, per
cercare di farmi capire qualcosa di più e per farmi capire che tipo di
indagini mi convenga fare.
Mi spiego meglio.
Ho 29 anni. Io ritengo di soffrire di un disturbo simile all'agorafobia, nel
senso che mi capita di sentire una forte angoscia, un forte disagio in
determinate situazioni, dalle quali avverto di non poter fuggire. Si tratta
di cene, sia con persone che mi mettono a disagio, in quando assumono un
atteggiamento formale (ad es, cene lussuose con personaggi importanti), che
con persone che conosco da parecchio tempo, ma che non sanno nulla del mio
disturbo.
Nei casi peggiori, sono arrivato a sintomi fisici, come tachicarida,
sudorazione elevata, bruschi cali di pressione, nausea etc..
Io sono abbastanza ansioso come persona e in più ho varie cose che
senz'altro mi preoccupano, dovute ad incertezze lavorative, etc.. Mio padre
aveva disturbi di ansia simili ai miei, quindi non stento a credere che lo
"sfondo" per il mio disagio sia costituito da tale stato di ansia di base.
Si può anche aggiungere che sono una persona molto insicura riguardo a certi
aspetti, legati al rapporto con le altre persone; e che il malessere, che si
manifesta in una catena di "pensieri" che mi fa perdere il controllo, se non
riesco a distrarmi sufficientemente, nelle situazioni che ho sopra
descritto, nasce anche dal fatto di sapere che se non sto bene, ho una paura
folle di chiedere aiuto a qualcuno, sia perchè mi rendo conto della
stranezza del mio malessere, che creo io autonomamente, e sia per una dose
eccessiva di "discrezionalità", che si manifesta nella paura di disturbare
gli altri in qualsivoglia modo.
Ci sarebbero altre questioni legate al mio malessere; si potrebbe
interpretarlo in vari modi (a livello psicologico ect..), ma non è di questo
che volevo parlare adesso.
Lo psichiatra dal quale sono andato mi ha, per il momento, prescritto una
compressa di Tavor orosolubile (1 mg) da assumere al momento del bisogno.
Quello che vorrei sapere è legato al fatto che spesso il mio malessere, il
mio disagio acuto nelle situazioni descritte, per manifestarsi spesso
"prende spunto" da situazioni di disagio fisico che in determinati casi io
provo veramente. Vorrei descriverle per cercare di capire dove andare a
ricercare la causa organica, se c'è.
Non voglio dire che tutto il mio problema psicologico si risolva in una
causa organica, ma intendo solo dire che se alleviassi certi malesseri
organici che ho, probabilmente eviterei certe somatizzazioni.
Passo a descrivere il mio quadro fisico:
-essendo molto ansioso, anche a causa di certi problemi della vita, ho
spesso l'intestino irritato (con episodi abbastanza frequenti di diarrea) e
molta aria nello stomaco, che mi provoca troppo frequenti eruttazioni e mi
dà la sensazione di avere una digestione lenta. Non avendo particolari
bruciori di stomaco, etc, ho sempre attribuito tali sintomi a disagi di
natura psicologica, che producono l'instabilità dello stomaco e
dell'intestno. Mi sono sempre detto: se cesso di essere ansioso, tali
disturbi spariranno..
Ma non son del tutto convinto che sia così (o completamente così). Visto che
anche quando sono, per esempio, a casa tranquillo, mi capita dopo mangiato
di avere nausea e un leggero mal di testa. Non si tratta di sintomi molto
appariscenti, ma per qualche ora ho la sensazione di una nausea leggera, ma
costante, e un mal di testa. Tali sensazioni si presentano in modo
appariscente, se, per esempio, mezz'ora dopo aver pranzato, mi siedo davanti
al pc e mi concentro per fare qualcosa.
Vorrei sapere se si può trattare di sintomi legati alla digestione lenta. Ma
può essere che abbia una gastrite cronica... Occorre, per saperlo, fare una
gastroscopia, o ci sono altri metodi ?
- In generale, sono una persona che non sopporta di avere la nausea, nemmeno
leggera, mentre sono spesso esposto a questo sintomo. Sono uno che sta male
in macchina , ad esempio..
Ma mi capita di avere, non solo dopo i pasti come ho sopra riferito, un
leggero mal di testa, provocato probabilmente da una rinite che ho
costantemente.
Credo si tratti di una rinite vasomotoria, per la quale tempo fa assumevo
uno spray cortisonico. Ho quasi sempre il naso un po' chiuso, e questo mi
provoca un
senso di leggera "oppressione" nella zona del naso, fino alle orecchie, e
ciò fa comparire un fastidio per la luce e spesso un leggero mal di testa,
cui si associa un po' di nausea.
I sintomi descritti (nausea e mal di testa ) possono realmente dipendere dal
naso sempre parzialmente chiuso (cosa che non favorisce nemmeno una serena
respirazione..) ?
- Un'altra cosa che noto è la mia facile affaticabilità fisica , rispetto ad
altre persone, con la comparsa, spesso, della solita nausea. Sono
leggermente sovrappeso, (massimo 10 chili) e non faccio attività fisica,
quindi immagino che questo possa contribuire a tale stato di stanchezza, ma
mi domando fino a che punto, specialmente alla mia età...
Tale affaticabilità si manifesta in varie occasioni e ritengo sia eccessiva.
Mi chiedo se possa dipendere da un malfunzionamento della tiroide..
O se possa sempre essere collegata alla situazione gastro-intestinale (e
magari all'ansia).
Mi recherò dal mio medico di base per fare alcune analisi (analisi del
sangue), ma vorrei sapere cosa ne pensate.
Saluti a tutti !
aspetti marcatamente "psicologici", ma non esclude una componente
"organica". Spero che qualcuno abbia la pazienza di leggere il mio post, per
cercare di farmi capire qualcosa di più e per farmi capire che tipo di
indagini mi convenga fare.
Mi spiego meglio.
Ho 29 anni. Io ritengo di soffrire di un disturbo simile all'agorafobia, nel
senso che mi capita di sentire una forte angoscia, un forte disagio in
determinate situazioni, dalle quali avverto di non poter fuggire. Si tratta
di cene, sia con persone che mi mettono a disagio, in quando assumono un
atteggiamento formale (ad es, cene lussuose con personaggi importanti), che
con persone che conosco da parecchio tempo, ma che non sanno nulla del mio
disturbo.
Nei casi peggiori, sono arrivato a sintomi fisici, come tachicarida,
sudorazione elevata, bruschi cali di pressione, nausea etc..
Io sono abbastanza ansioso come persona e in più ho varie cose che
senz'altro mi preoccupano, dovute ad incertezze lavorative, etc.. Mio padre
aveva disturbi di ansia simili ai miei, quindi non stento a credere che lo
"sfondo" per il mio disagio sia costituito da tale stato di ansia di base.
Si può anche aggiungere che sono una persona molto insicura riguardo a certi
aspetti, legati al rapporto con le altre persone; e che il malessere, che si
manifesta in una catena di "pensieri" che mi fa perdere il controllo, se non
riesco a distrarmi sufficientemente, nelle situazioni che ho sopra
descritto, nasce anche dal fatto di sapere che se non sto bene, ho una paura
folle di chiedere aiuto a qualcuno, sia perchè mi rendo conto della
stranezza del mio malessere, che creo io autonomamente, e sia per una dose
eccessiva di "discrezionalità", che si manifesta nella paura di disturbare
gli altri in qualsivoglia modo.
Ci sarebbero altre questioni legate al mio malessere; si potrebbe
interpretarlo in vari modi (a livello psicologico ect..), ma non è di questo
che volevo parlare adesso.
Lo psichiatra dal quale sono andato mi ha, per il momento, prescritto una
compressa di Tavor orosolubile (1 mg) da assumere al momento del bisogno.
Quello che vorrei sapere è legato al fatto che spesso il mio malessere, il
mio disagio acuto nelle situazioni descritte, per manifestarsi spesso
"prende spunto" da situazioni di disagio fisico che in determinati casi io
provo veramente. Vorrei descriverle per cercare di capire dove andare a
ricercare la causa organica, se c'è.
Non voglio dire che tutto il mio problema psicologico si risolva in una
causa organica, ma intendo solo dire che se alleviassi certi malesseri
organici che ho, probabilmente eviterei certe somatizzazioni.
Passo a descrivere il mio quadro fisico:
-essendo molto ansioso, anche a causa di certi problemi della vita, ho
spesso l'intestino irritato (con episodi abbastanza frequenti di diarrea) e
molta aria nello stomaco, che mi provoca troppo frequenti eruttazioni e mi
dà la sensazione di avere una digestione lenta. Non avendo particolari
bruciori di stomaco, etc, ho sempre attribuito tali sintomi a disagi di
natura psicologica, che producono l'instabilità dello stomaco e
dell'intestno. Mi sono sempre detto: se cesso di essere ansioso, tali
disturbi spariranno..
Ma non son del tutto convinto che sia così (o completamente così). Visto che
anche quando sono, per esempio, a casa tranquillo, mi capita dopo mangiato
di avere nausea e un leggero mal di testa. Non si tratta di sintomi molto
appariscenti, ma per qualche ora ho la sensazione di una nausea leggera, ma
costante, e un mal di testa. Tali sensazioni si presentano in modo
appariscente, se, per esempio, mezz'ora dopo aver pranzato, mi siedo davanti
al pc e mi concentro per fare qualcosa.
Vorrei sapere se si può trattare di sintomi legati alla digestione lenta. Ma
può essere che abbia una gastrite cronica... Occorre, per saperlo, fare una
gastroscopia, o ci sono altri metodi ?
- In generale, sono una persona che non sopporta di avere la nausea, nemmeno
leggera, mentre sono spesso esposto a questo sintomo. Sono uno che sta male
in macchina , ad esempio..
Ma mi capita di avere, non solo dopo i pasti come ho sopra riferito, un
leggero mal di testa, provocato probabilmente da una rinite che ho
costantemente.
Credo si tratti di una rinite vasomotoria, per la quale tempo fa assumevo
uno spray cortisonico. Ho quasi sempre il naso un po' chiuso, e questo mi
provoca un
senso di leggera "oppressione" nella zona del naso, fino alle orecchie, e
ciò fa comparire un fastidio per la luce e spesso un leggero mal di testa,
cui si associa un po' di nausea.
I sintomi descritti (nausea e mal di testa ) possono realmente dipendere dal
naso sempre parzialmente chiuso (cosa che non favorisce nemmeno una serena
respirazione..) ?
- Un'altra cosa che noto è la mia facile affaticabilità fisica , rispetto ad
altre persone, con la comparsa, spesso, della solita nausea. Sono
leggermente sovrappeso, (massimo 10 chili) e non faccio attività fisica,
quindi immagino che questo possa contribuire a tale stato di stanchezza, ma
mi domando fino a che punto, specialmente alla mia età...
Tale affaticabilità si manifesta in varie occasioni e ritengo sia eccessiva.
Mi chiedo se possa dipendere da un malfunzionamento della tiroide..
O se possa sempre essere collegata alla situazione gastro-intestinale (e
magari all'ansia).
Mi recherò dal mio medico di base per fare alcune analisi (analisi del
sangue), ma vorrei sapere cosa ne pensate.
Saluti a tutti !